Cambio di casa per Kubota Europe Sas, che lo scorso 14 febbraio ha inaugurato con un caloroso Kangei (benvenuto) la nuova sede della filiale italiana, ora a Segrate in provincia di Milano.
 

Una casa più grande per Kubota

Nata per ospitare le divisioni trattori e movimento terra dell'azienda giapponese, la filiale commerciale da poco aperta impiega 19 dipendenti all'interno di uno spazio coperto di 2.600 metri quadrati - più che raddoppiato rispetto ai 1.140 della sede precedente - a cui si aggiungono 3.900 mq di superficie coperta - erano 800 nella vecchia filiale di Peschiera Borromeo.

Nella struttura sono presenti anche uno show room da 300 metri quadrati, due aule training (una in più rispetto alla vecchia sede), spogliatoi da 100 mq e un magazzino con officina esteso su 1.400 mq, decisamente più ampio del precedente deposito da 630 mq.

"Siamo davvero contenti di condividere questo momento di festa che rappresenta il raggiungimento di un traguardo perseguito in molti anni di lavoro e un punto di partenza per cominciare un'altra fase" ha dichiarato Luca Romagnoli, direttore commerciale della divisione trattori di Kubota.
"Questa sede è una struttura al servizio di tutti - ha aggiunto Martino Carrieri, direttore commerciale della divisione movimento terra di Kubota - tramite la quale puntiamo a condividere le nostre conoscenze e la nostra tensione al cambiamento con altri".
 
Ingresso della nuova sede di Kubota a Segrate (Mi)
Ingresso della nuova filiale di Kubota a Segrate (Mi)

 

Il Gruppo scommette sull'Italia

Ad aprire le danze dell'evento inaugurale è stato Kazunari Shimokawa, presidente di Kubota Europe. "Tra gli ultimi passi compiuti dall'azienda, ricordo l'apertura di un nuovo quartier generale nei Paesi Bassi allo scopo di espandere il business in Europa e la realizzazione di un turnover totale di circa un miliardo e 400 milioni di euro" ha affermato Shimokawa. "Di questi, 620 milioni sono generati da Kubota Europe Sas".

La corporation di Osaka - che nel 2016 ha prodotto 850mila motori, 155mila trattrici e 57mila mietitrebbie - considera l'Italia un mercato importante grazie agli ottimi numeri di vendita di trattori ed escavatori e, dalla fondazione della filiale italiana nel 2002, continua a investire e sviluppare il proprio business sul territorio nazionale con risultati più che soddisfacenti.
"Solo negli ultimi cinque anni, la divisione trattori è cresciuta del 60%, mentre quella movimento terra del 120%" ha specificato il presidente di Kubota Europe.

Forte di questi successi dovuti anche allo sviluppo di nuovi prodotti di elevata qualità e alla registrazione di 7.323 brevetti, l'azienda non vede l'ora di affrontare le prossime sfide insieme ai propri concessionari e clienti.
"Oggi vorremmo comunicare a tutti, con grande sicurezza, che Kubota è tra i migliori partner in affari - ha dichiarato Martino Carrieri - soprattutto grazie alla grande sensibilità ai temi ambientali della casa, i cui prodotti sono eco-certificati nel 45.2% dei casi".
 
Cerimonia del sake durante l'inaugurazione della sede di Kubota
Cerimonia del sake durante l'inaugurazione della sede di Kubota
 

Un'inaugurazione fuori dagli schemi

Tra i numerosi ospiti presenti alla cerimonia inaugurale, che si è conclusa con la rottura di barili di sake, anche due personalità di spicco: Makoto Tominaga, console generale aggiunto del Giappone a Milano, e Mario Tozzi, geologo e autore di programmi televisivi di divulgazione scientifica.

"Sono orgoglioso di essere qui per Kubota, azienda leader nella produzione di macchine per l'agricoltura e per il movimento terra fondata a Osaka, città a cui sono particolarmente legato per storia - ha commentato Tominaga - e penso che l'inaugurazione di questa filiale possa contribuire a rafforzare il rapporto di amicizia tra Osaka e Milano".

Interessante l'intervento di Mario Tozzi, che inizialmente ha messo a confronto Italia e Giappone, due paesi con forti differenze demografiche e culturali ma accomunati dagli stessi rischi naturali, in particolare quello sismico e vulcanico.
"Sebbene gli abitanti della nostra penisola abbiano preso coscienza dei terremoti circa 2mila anni fa, ben prima dei giapponesi che trattano di terremoti solo a partire dal VI secolo d.C., oggi il popolo nipponico reagisce meglio degli italiani ai fenomeni sismici e sa convivere con essi" ha spiegato il geologo. "Penso che ciò sia dovuto ad una differenza nell'approccio culturale alla terra e che noi, pur possedendo la stessa preparazione scientifica dei giapponesi, abbiamo molto da imparare da loro".
 
Il geologo Mario Tozzi, special guest all'inaugurazione della sede di Kubota
Il geologo Mario Tozzi, special guest all'inaugurazione della filiale di Kubota

Anche se - nonostante i terremoti - il pianeta probabilmente sopravviverà per almeno altri 5 miliardi di anni, si sta manifestando il problema della diminuzione esponenziale delle risorse, per l'uso delle quali l'uomo entra in competizione. Secondo Tozzi, una soluzione alla problematica potrebbe essere lo sviluppo della tecnologia per migliorare le condizioni dell'umanità e della terra e per iniziare un processo di riconversione delle attività antropiche dal punto di vista della sostenibilità ambientale.

"Questo lento processo, che non genera profitto, ma guarda al futuro, è già stato adottato da alcune aziende - ha aggiunto Tozzi - come ad esempio Kubota, che si sforza di ridurre le emissioni di anidride carbonica (-5.9% per unità venduta nel 2015), presta attenzione all'ambiente e investe in Ricerca&Sviluppo (oltre 350 milioni di euro solo nel 2016), dimostrando di ragionare secondo una logica a lungo termine".

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