Uno dei problemi principali dei contoterzisti è quello di stare dietro ai picchi di lavoro continuando ad offrire un servizio di qualità e tempestivo agli agricoltori. Capita spesso infatti che le richieste di intervento si accavallino e che, specie se il meteo si mette di traverso, si faccia fatica a trinciare, arare o diserbare tutte le aziende clienti nel momento opportuno.

Partendo da questo problema Giuliano Oldani, contoterzista che opera tra Milano e Lodi e consigliere Uncai, ha avuto l'idea di creare un portale, CTsmart24, che mettesse in rete i contoterzisti permettendo di condividere i mezzi. "Capita di non riuscire a stare dietro alle richieste di intervento e di dover fare i salti mortali per fare tutto. Che cosa accadrebbe se invece fosse possibile chiedere una mano ad un collega che magari in quel momento è scarico di lavoro? Si creerebbero delle sinergie vincenti per tutti e si ottimizzerebbe l'impiego delle macchine agricole".

Oldani, com'è nata l'idea di realizzare Ctsmart24?
"Ho sempre avuto il pallino dell'innovazione e da tempo mi chiedevo come poter risolvere il problema dei picchi di lavoro e dell'ottimizzazione degli investimenti in macchine. Durante una conferenza dell'Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano ho avuto l'ispirazione di realizzare un portale per mettere in rete gli operatori e dopo una serie di confronti con alcuni docenti dell'ateneo ho dato il via al progetto, coinvolgendo anche tre contoterzisti delle province di Bergamo, Mantova e Cremona".
 
Il portale
E' possibile iscriversi al portale a questo link

Come funziona a grandi linee CTsmart24?
"Il contoterzista che lo desidera può iscriversi al portale e compilare l'anagrafica dei propri mezzi, indicando se sono disponibili o meno. Si crea in questo modo una banca dati che raggruppa le attrezzature presenti in un certo territorio. Quando un contoterzista ha un picco di lavoro o gli viene richiesta una macchina che non possiede può consultare la banca dati e vedere se ci sono macchine corrispondenti alle sue necessità che in quel momento sono sottoutilizzate. A quel punto può contattare il collega e accordarsi per svolgere il lavoro".

Perché un contoterzista dovrebbe aderire a questo progetto?
"Per due ragioni fondamentali: offrire un servizio di alto livello e rientrare prima degli investimenti fatti. D'altronde ognuno di noi ha come obiettivo quello di prestare un servizio di qualità e tempestivo agli agricoltori, ma questo non è sempre possibile. Appoggiandosi a colleghi si possono invece gestire i picchi di lavoro. E per chi mette a disposizione le proprie macchine si aprono opportunità di guadagno supplementari che permettono di rientrare prima degli investimenti fatti".

A che punto è il progetto?
"Abbiamo lanciato il portale durante Fieragricola a Verona in gennaio e abbiamo già avuto alcune decine di iscrizioni. Attualmente è operativa solo la parte relativa alla vetrina dei mezzi ma stiamo progettando anche un software per il controllo di gestione".

Di che cosa si tratta?
"Sono strumenti che permettono al contoterzista di raccogliere, in maniera il più possibile automatica, tutti i dati che riguardano le attrezzature e gli operai. L'obiettivo è avere sempre sotto controllo le attività che si devono svolgere e ottimizzare il lavoro. Questi dati, che non sono pubblici, permettono di eliminare gli sprechi, svelando dove si nascondo le inefficienze".

Ci sono altri servizi?
"Abbiamo molte idee che stiamo cercando di realizzare, come ad esempio un sistema che fornisca indicazioni al contoterzista sulla macchina migliore da acquistare sulla base delle attività che svolge".

Qual è il modello di business dietro CTsmart24?
"Adesso siamo in una fase pilota, ma a regime i ricavi deriveranno dalla quota di iscrizione che il contoterzista versa al momento dell'iscrizione".

Qual è stata l'accoglienza da parte dei colleghi?
"È dura riuscire a comunicare le potenzialità di questo strumento. La maggior parte degli agricoltori e dei contoterzisti ha una mentalità chiusa e individualista. Non amano il cambiamento e dunque per loro è difficile accettare un nuovo modo di lavorare. Ma questo è il futuro, io e i miei soci ci crediamo fermamente e la volontà di proseguire arriva prima di tutto da una nostra necessità".

Come si immagina il futuro di questa professione?
"Oggi il contoterzismo agricolo è nella stessa situazione in cui si trovava l'autotrasporto trent'anni fa. Tante piccole aziende, spesso non economicamente floride, che operano individualmente servendo un numero limitato di clienti. La logistica si è evoluta mettendo in rete operatori, rinnovandosi e integrandosi. Credo che anche il nostro settore si dovrà avviare, volente o nolente, verso una rivoluzione di questo genere".

C'è da parte dei contoterzisti un timore riguardo alla sicurezza dei dati che inseriscono nel portale?
"Più che altro c'è il timore che appoggiandosi ad altri operatori questi possono 'rubare' i clienti. Si tratta di una paura legata a logiche del passato, che abbiamo cercato di superare prevedendo la firma di un gentleman agreement, di un patto, in cui si chiede ai contoterzisti di rispettare una leale collaborazione tra operatori. Il portale è poi ovviamente conforme alle normative sulla privacy".

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