In questo periodo così complicato per tutti - in particolare per i concessionari, ricambisti e riparatori di macchine per l'agricoltura e il giardinaggio - Unacma crede ancora di più nel fatto che "l'unione fa la forza". Mai come ora è importante far parte di un gruppo che, pur essendo composto da realtà aziendali differenti e sparse per l'Italia, condivide problemi simili ed è in grado di portarli all'attenzione dello Stato, facendo sentire la propria voce.

A tal proposito, mercoledì 25 marzo 2020 - preso atto della scelta del Governo di mantenere attiva la filiera alimentare e delle richieste provenienti dalla base dell'Unione dei commercianti di macchine agricole - il presidente di Unacma Roberto Rinaldin ha scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio Conte per illustrare le difficoltà che i rivenditori affrontano (e affronteranno nei prossimi mesi) e per chiedere l'adozione urgente di misure per sostenere il settore.
 

Unacma apprezza le scelte del Governo

Rivolgendosi a Conte, Rinaldin esordisce esprimendo considerazione per l'operato del Governo in questi momenti così difficili, dove bisogna prendere decisioni complesse in modo rapido. "Per affrontare un'emergenza così imprevedibile siamo consapevoli che non esista né una procedura né un manuale da seguire e quindi le giunga il nostro apprezzamento per quanto finora fatto nell'interesse di tutto il popolo italiano" scrive il presidente di Unacma.

Da semplice cittadino in questo periodo di smarrimento generale, Rinaldin ha "la speranza che lei riesca, con l'aiuto di tutti, non solo a risolvere la difficile situazione socio-sanitaria in corso, ma anche ad individuare ed attuare le necessarie politiche economiche di sostegno all'intera economia nazionale".
 

Concessionarie, risorse per l'economia e l'agricoltura...

Da presidente della federazione italiana Unacma e contemporaneamente da vicepresidente dell'associazione europea Climmar, Rinaldin assicura al premier "il totale, più completo ed assiduo impegno della categoria nel garantire i servizi ad agricoltori e contoterzisti perché possano, a loro volta, assicurare le produzioni alimentari indispensabili".

Impossibile, però, non chiarire alcuni punti. "Il comparto - si legge nella lettera - contribuisce al Pil nazionale per un importo di 4.300 milioni di euro, producendo di fatto entrate per lo Stato italiano pari a mille milioni di euro netti direttamente dalle nostre imprese, senza ovviamente il gettito derivante dalla filiera agricola di cui facciamo parte. Su circa 3mila aziende commerciali e di riparazione capillarmente distribuite sul territorio, i veri e propri dealer di macchine agricole italiani sono poco meno di 700".

Dopo aver elencato le numerosissime funzioni svolte da concessionari, ricambisti e riparatori - dalla distribuzione di mezzi agricoli alla redazione di preventivi passando per la manutenzione degli impianti zootecnici, irrigui e a servizio dell'industria agroalimentare - Rinaldin precisa che "l'attività della categoria è strettamente legata alla stagionalità delle produzioni alimentari e l'apice dell'impegno ricade proprio nel mese di marzo".
 

... ma vicine alla chiusura

Al momento, grazie anche ai provvedimenti dei recenti dpcm, le concessionarie sono attive. "Di fatto però l'intero comparto vive un momento di sospensione ed è attivo solo per la fornitura urgente di ricambi e l'erogazione di servizi manutentivi, che per prassi sono più un costo che un ricavo. La vendita di macchine ed attrezzature, core business della categoria, dove si consolidano i bilanci, si è totalmente bloccata dal 12 marzo 2020" si sottolinea nella lettera.

"In questo momento, tutti gli agricoltori, comprensibilmente, non sono di certo impegnati nel valutare e/o concludere gli investimenti programmati neppure in presenza dell'opportunità che il Governo ha concesso con la trasformazione del super ed iper ammortamento in credito d’imposta" fa notare il presidente di Unacma. "Questo significa, per i rivenditori, perdere totalmente l'anno in corso dal punto di vista commerciale".

Pur consapevole che si tratta di una situazione generale di black out economico, Rinaldin prevede per il comparto "l'entrata in uno stato di estrema sofferenza economico-finanziaria entro la fine del mese di aprile che potrebbe causare la chiusura di molte aziende. Il crollo di queste imprese, oltre che determinare ulteriori perdite di Pil e di posti lavoro, comporterebbe un danno difficilmente sostenibile dalle aziende agricole, venendo a mancar loro il servizio capillare di fornitura e manutenzione del parco macchine circolante".
 

Un settore, cinque richieste

Alla luce di questa situazione decisamente critica, per Unacma è necessaria una particolare attenzione alla categoria, nell'applicazione dei sostegni da attuare. In particolare, Rinaldin chiede al Governo "l'adozione urgente di un provvedimento dedicato al comparto che tenga conto di alcune richieste".

Eccole elencate di seguito:
  • Intervento già entro fine marzo con azioni che consentano alle aziende, in mancanza di fatturato, di disporre di sufficiente liquidità per onorare gli impegni in scadenza immediata, compresa una moratoria dei mutui bancari estesa da sei a dodici mesi (a differenza di quella concessa a tutte le forme imprenditoriali individuali e societarie);
  • Immediata messa a disposizione di ammortizzatori sociali per il personale dipendente, oltre alle misure temporali già previste. Come riportato nella lettera, "ammesso che la criticità dovesse essere superata già nel mese di aprile, per le aziende non cambierebbe nulla o quasi economicamente. C'è bisogno che le maestranze, già molto difficili da reperire e da addestrare (nel settore mancano circa 3mila meccanici/meccatronici con grado di scolarizzazione di secondaria superiore e/o specializzazione) restino in azienda";
  • Immediata messa a disposizione, attraverso il sistema bancario, di liquidità corrente garantita da un fondo statale, di facile accesso mediante corsie preferenziali per far fronte alle scadenze ordinarie;
  • Immediato rinvio di pagamento di qualsiasi tassazione diretta, indiretta e successiva possibilità di rateizzazione a partire da dodici mesi delle stesse;
  • Immediata emissione di contributi a fondo perduto dedicati ai commercianti e riparatori di macchine agricole per il sostentamento di comprovate emergenze finanziarie occorrenti al proseguimento dell’attività lavorativa in termini di investimenti tecnico-strutturali.

"Siamo certi che considererà attentamente le richieste e - termina il presidente di Unacma - che vorrà sottoporle anche ai ministri competenti al fine di accoglierne il contenuto con un provvedimento urgente per dare al settore, giustamente considerato primario, le risposte che si attende".