Gli agricoltori nel Nord della Cina devono fare i conti con un terreno impoverito e con scarsità di acqua. I farmers kenioti invece hanno un problema di accesso ai mezzi tecnici e alle conoscenze. Nel Nord America i growers devono combattere la resistenza delle malerbe agli erbicidi e l'arrivo di nuove patologie. Mentre in Italia le nostre aziende agricole devono fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici e un mercato poco generoso.

Ogni agricoltore, ad ogni latitudine, ha problemi diversi ma simili: coniugare la sostenibilità economia dell'agricoltura a quella ambientale e sociale. Per discutere di come trovare il giusto equilibrio tra queste priorità si è tenuto a Bruxelles il Forum for the future of agriculture (Ffa), un summit internazionale che ha visto a raccolta ricercatori, aziende, organizzazioni senza scopo di lucro e agricoltori.

"Dobbiamo rendere l'agricoltura profittevole se vogliamo coinvolgere le nuove generazioni e dare una risposta alla sfida del millennio: nutrire una popolazione di 9 miliardi di persone in maniera sostenibile", ha raccontato dal palco del Ffa Ertharin Cousin, direttore del World food program delle Nazioni Unite dal 2012 al 2017. "Serve una spinta all'innovazione e serve che istituzioni pubbliche e private collaborino e stanzino risorse".

Un momento di discussione durante l'Ffa 2019
Un momento di discussione durante l'Ffa 2019
(Fonte foto: Twitter)

Tra gli speaker invitati dai fondatori dell'Ffa, Syngenta e l'European landowners Organization, anche Miguel Cañete, commissario europeo per il Clima e l'energia, che ha toccato lo spinoso tema dei cambiamenti climatici, un fenomeno di cui l'agricoltura è la prima vittima, ma anche una delle soluzioni. Come ha ricordato anche il commissario all'Agricoltura Phil Hogan, che nel suo speech ha sottolineato come gli agricoltori possano giocare un ruolo di primo piano per ridurre le emissioni climalteranti e sequestrare CO2 nel terreno.

I relatori che si sono alternati sul palco dell'evento brussellese, che ha tra i partner organizzazioni come il Wwf e aziende come Cargill e Same Deutz-Fahr, hanno concordato che l'implementazione di buone pratiche agronomiche e l'innovazione tecnologica e varietale sono la risposta alle sfide del settore primario.
 
Phil Hogan è stato tra i relatori dell'Ffa 2019
Phil Hogan è stato tra i relatori dell'Ffa 2019

Soluzioni tagliate su misura rispetto alle esigenze e ai contesti in cui gli agricoltori operano. Soluzioni che vanno dal precision farming fino all'implementazione di soluzioni 4.0. L'utilizzo degli smartphone per portare supporto agronomico ai piccoli coltivatori in Africa o per sensibilizzare quelli asiatici sull'uso dei dispositivi di protezione personale. Nuove sementi resistenti agli stress abiotici causati dai cambiamenti climatici e agrofarmaci innovativi, efficaci e sostenibili.

Una delle chiavi di volta per liberare le potenzialità dell'agricoltura moderna è l'accesso alle risorse finanziarie. Un tasto dolente in Europa come nel resto del mondo. La nuova Pac infatti, come ha ricordato Michel Barnier, capo negoziatore per la Brexit, avrà meno risorse anche a causa dell'uscita del Regno Unito dall'Unione. Mentre nei paesi in via di sviluppo mancano soggetti in grado di finanziare l'innovazione.


L'impegno di Syngenta per la sostenibilità dell'agricoltura

Il Forum for the future of agriculture è stato anche l'occasione per Syngenta di presentare il nuovo approccio verso i temi della sostenibilità e dell'innovazione. Frutto di oltre 150 sessioni di confronto con gli stakeholder, agricoltori in primis, la rinnovata strategia si focalizzerà su tre aree specifiche.
 

Prima di tutto una ancora più marcata attenzione verso le esigenze della società e dell'ambiente, con i nuovi prodotti che saranno sviluppati secondo principi di sostenibilità verificati esternamente e il portfolio definito in consultazione con agricoltori e stakeholder. Inoltre Syngenta collaborerà con i suoi partner per ridurre ulteriormente i residui nelle colture e nell'ambiente, mantenendo inalterata la produttività. Infine l'azienda collaborerà con agricoltori, università e gruppi ambientalisti per ricercare e sviluppare nuove soluzioni e mercati sostenibili.

Nel contesto dell'Ffa è stato possibile toccare con mano l'impegno di Syngenta verso una agricoltura sostenibile, obiettivo alla base del Good growth plan. A partire dalle tecnologie digitali, sviluppate per minimizzare gli sprechi degli input produttivi, fino alle buone pratiche per la tutela del suolo e della biodiversità. Passando per l'impegno della multinazionale svizzera a fianco dei piccoli agricoltori di tutto il mondo.

Da sinistra a destra: Jonathan Parr, president Global crop protection di Syngenta, Alexandra Brand, chief sustainability officer di Syngenta, e Femi Oke, giornalista
Da sinistra a destra: Jonathan Parr, president Global crop protection di Syngenta, Alexandra Brand, chief sustainability officer di Syngenta, e Femi Oke, giornalista
(Fonte foto: AgroNotizie)

"Abbiamo investito lo scorso anno 1,4 miliardi di euro in ricerca e sviluppo per offrire agli agricoltori prodotti sempre nuovi ed efficaci", ha ricordato Alexandra Brand, chief sustainability officer di Syngenta. "Siamo tutti passeggeri di uno stesso aereo che devono collaborare per il bene comune. Per questo metteremo la nostra capacità di innovazione al servizio delle aziende agricole per aiutarle ad essere più sostenibili, tutelando il suolo, la biodiversità e riducendo l'impatto ambientale".