Si avvicina l'ormai tradizionale appuntamento con Agriumbria, che dal 29 al 31 marzo prossimi aprirà per la sua 51esima edizione, superando il mezzo secolo di storia con slancio.

Ma cosa ha portato al successo questa manifestazione ormai diventata un evento di rilevanza nazionale? Come sarà questa edizione e quali sono le prospettive per il futuro? Lo abbiamo chiesto a Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere e uno dei padri di Agriumbria.

Presidente, girata la boa del 50° anniversario, si può fare un bilancio generale di questa manifestazione?
"E' sicuramente positivo. Agriumbria è riuscita a diventare punto di riferimento del Centro Italia. Le esperienze fatte in tanti anni hanno prodotto risultati importanti e destato la massima attenzione degli operatori del settore".

Quale è il segreto del successo di Agriumbria?
"Il segreto è la caratteristica della fiera agricola che oltre ad interessare gli operatori è riuscita ad avvicinare un pubblico che vuole conoscere e toccare con mano un mondo fatto di eccellenze, tradizioni, evoluzione tecnologica e cultura. Rilevante è la grande collaborazione con le associazioni di categoria. La nostra scommessa è stata quella di puntare sulla manifestazione di filiera anche quando il trend era quello di creare manifestazioni specializzate. Oggi possiamo affermare di essere stati lungimiranti in questo".

Con il superamento della 50esima edizione Agriumbria diventa una delle manifestazioni storiche del settore agroalimentare nazionale, cosa comporta questo riconoscimento?
"Un sempre maggiore impegno nel mantenere la qualità e le caratteristiche della fiera, nel presentare novità, essere un momento di formazione e informazione, ampliare la presenza di delegazioni straniere, rafforzare la collaborazione con le fiere agricole nazionali".

Cosa c'è in programma in questa edizione? Quanti espositori ci saranno e quanti visitatori aspettate?
"Il programma è quanto mai assortito ed intenso. Il cuore della manifestazione sarà come sempre rappresentato dalle mostre zootecniche con le rassegne nazionali di bovini di razza Limousine, Charolaise e Romagnola. Saranno altresì presenti bovini di razza Chianina, Marchigiana, Maremmana, Podolica, Pezzata Rossa, Piemontese e Frisona. Grandi spazi saranno riservati alle macchine e attrezzature agricole ed alle varie tipologie di prodotti alimentari. Gli espositori saranno oltre 450 in rappresentanza di 2.500 marchi. Nel rispetto dell'andamento delle passate edizioni si prevede una presenza di 70mila visitatori".

Quali saranno le novità in fiera?
"Oltre alle rassegne nazionali nel settore zootecnico, registriamo un aumento di espositori produttori di macchine agricole e l'annuncio della presentazione di novità a livello tecnologico sull'agricoltura di precisione e digitale. Molto attesi sono anche gli aggiornamenti dell'Osservatorio permanente sul consumo carni".

Lazzaro Bogliari
Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere
(Fonte foto: Umbriafiere)

Quali sono i visitatori tipo di Agriumbria e quale è attualmente la loro provenienza geografica? In altre parole a chi interessa la manifestazione e quale è il suo 'bacino di utenza'?
"Il visitatore tradizionale è l'operatore agricolo proveniente in massima parte dalle regioni del Centro e Sud Italia; la nostra posizione geografica baricentrica ci permette di essere facilmente raggiungibile sia da Nord che da Sud".

Oltre alla dimensione nazionale Agriumbria guarda all'estero? Se sì come?
"Da alcuni anni vengono ospitate delegazioni provenienti da vari paesi europei, in particolare dall'Est. Una presenza importante è la delegazione della Tunisia con cui abbiamo aperto un rapporto di collaborazione con la nostra presenza alla fiera agricola di Tunisi".

Agriumbria ha al suo attivo collaborazioni importanti come quella con l'Università di Perugia e con l'Ordine dei giornalisti, come pensate di coltivare questi rapporti ed eventualmente ci sono altre collaborazioni in vista?
"Il rapporto con l'Università di Perugia, facoltà di Agraria, è da sempre un punto di riferimento della fiera. Una collaborazione primaria per la programmazione dei contenuti e di alcune iniziative di Agriumbria che hanno l'obiettivo di coinvolgere gli studenti universitari. Da questa edizione si rafforza l'incontro con l'Ordine dei giornalisti che promuoverà una giornata di formazione sulla corretta informazione per la valorizzazione delle produzioni agroalimentari e per la promozione dei prodotti di qualità".

Agriumbria ha ovviamente sin da subito dato spazio, voce e visibilità agli agricoltori colpiti dal terremoto del 2016 e del 2017. Quale è la situazione oggi e quali progetti di sviluppo ha la fiera per la ripresa e lo sviluppo dei territori colpiti?
"Il nostro impegno è quello di dare attenzione a qualsiasi iniziativa che gli agricoltori coinvolti dal sisma ci propongono e in particolare di trasmettere il messaggio che esiste un evento come Agriumbria dove quegli agricoltori possono dimostrare di poter superare i disagi avuti".

E per chiudere, quali sono gli obiettivi e i progetti a lungo termine di Agriumbria? Cosa c'è in programma per i prossimi 49 anni?
"Abbiamo presentato Agriumbria sottolineando che consideriamo la 51ma edizione come la prima di una nuova era. Ora al lavoro pensando di seguire con attenzione l'evoluzione del comparto agricolo, le sue innovazioni e la presenza dei giovani. Obiettivo di interesse è, da un lato, la programmazione di nuovi investimenti strutturali per potenziare la dotazione del quartiere fieristico, dall'altro metterci alla prova anche fuori da Umbriafiere mettendo la nostra esperienza al servizio di altri. Saremo infatti partner di FederUnacoma per la realizzazione di un nuovo comparto espositivo zootecnico all'interno della manifestazione Agrilevante presso la fiera di Bari nel prossimo ottobre".

Questo articolo fa parte delle collezioni: