Quali sono le tecnologie "intelligenti" disponibili per il comparto agricolo? Quali poi il grado di consapevolezza e lo stato di adozione in Italia?
Satelliti, internet of things, big data e blockchain sono solo alcune delle tecnologie già disponibili in agricoltura o che presto lo saranno e Uncai, al fine di preparare gli agromeccanici alla trasformazione digitale dell’economia, si sta impegnando a findo sulla tematica.

"La prossima ondata di utenze e di servizi mobili arriverà nelle zone rurali entro il 2020" afferma il presidente Uncai Aproniano Tassinari, secondo il quale il futuro dei piccoli agricoltori in particolare dipende dalla diffusione di servizi agromeccanici smart. "L'incremento della banda larga può realmente cambiare il volto dell'agricoltura anche dei piccoli proprietari” rimarca Tassinari.

Per indagare il grado di consapevolezza e diffusione dell'agricoltura 4.0 in Italia, Uncai sta collaborando all’indagine avviata dall’Osservatorio Smart AgriFood che, attraverso il questionario "Agricoltura 4.0: consapevolezza e stato di adozione in Italia"  realizzato con la School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia, vuole approfondire il fenomeno della digitalizzazione nella produzione primaria, dal campo alla gestione dell’impresa.
L'obiettivo è definire come l’innovazione digitale può rispondere concretamente ai fabbisogni di agricoltori e contoterzisti, migliorando l’efficienza, la prodttività e la qualità delle produzioni o dei servizi agromeccanici.