Il caldo di fine luglio non ha scoraggiato Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma, che - insieme ai presidenti di Enama, Cai e Unacma Massimo Goldoni, Gianni Della Bernardina e Roberto Rinaldin - è intervenuto all'audizione dedicata alla meccanica agricola per presentare al presidente Gianpaolo Vallardi e ad altri componenti della Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato i dati e le problematiche del settore.

Annoverabile tra le eccellenze del made in Italy, il comparto dell'agrimeccanica vanta un'ampia gamma di soluzioni tecnologiche, una forte vocazione all'export e un fatturato superiore agli 11 miliardi di euro annui, ma risulta comunque esposto a diverse variabili legate all'economia agricola, all'industria e necessita di un intervento urgente in sede politica.

 

Agrimeccanica: non mancano i problemi 

Se in Asia la meccanizzazione per l'agricoltura si sta sviluppando ad un ritmo impressionante, in Europa il parco macchine è caratterizzato da tassi di ricambio che non garantiscono più la competitività e la qualità delle produzioni tipiche del sistema agricolo continentale.

"Al di là del contesto europeo, penalizza particolarmente l'agricoltura italiana la dotazione meccanica inadeguata, che eccede in quantità - con oltre 2 milioni di trattori censiti - ma non in qualità a causa dell'obsolescenza delle trattrici (spesso circolanti da 20, 30 o 40 anni), e - ha spiegato Malavolti - del prevalere del mercato dell'usato - con macchinari di età media superiore ai diciannove anni - su quello dei mezzi nuovi di fabbrica".

Infatti, nel 2016, in Italia sono stati venduti 29.937 trattori usati contro 18.341 trattrici nuove e, ugualmente, le vendite 2017 di mezzi usati sono state pari a 35.200 risultando decisamente superiori rispetto a quelle di trattori nuovi immatricolati, pari a 22.705.
"Il successo del mercato dell'usato è attribuibile alla scarsa redditività del settore primario, che limita gli investimenti nell'acquisto di macchine agricole nuove e rende necessaria la predisposizione di strumenti legislativi e provvedimenti governativi per un sostegno specifico" ha sottolineato il presidente di FederUnacoma.

 

Soluzioni emerse in Senato

Stando a quanto detto nel corso dell'audizione, il comparto della meccanica agricola potrà fronteggiare le difficoltà se si combineranno politiche per l'agricoltura con politiche per l'industria. Sono sicuramente necessari sia una strategia per l'aumento della redditività e il sostegno degli investimenti delle aziende agricole nell'acquisto di nuovi mezzi, sia un processo che tenga conto delle specificità del comparto sul fronte industriale.

Caratterizzato da esigenze particolari ed esposto alla stagionalità che comporta variazioni consistenti nella dinamica della domanda, il settore della meccanica agricola necessita di una pianificazione dell'attività produttiva specifica e di interventi mirati. Poco utili, al contrariosono le normative che - mutuate da settori come quello dell'automotive - non considerano le caratteristiche dei mezzi agricoli e ne incrementano il costo.

Infine, l'audizione in Senato è stata l'occasione per ricordare l'impegno di FederUnacoma in campo promozionale, fieristico e per sottolineare l'importanza di Eima International, che può rivelarsi un momento di aggiornamento e confronto non solo per gli operatori del settore, ma anche per il mondo politico e le istituzioni.