Una mela al giorno toglierà pure il medico di torno, ma anche un pugno di frutta a guscio. Mandorlo (Prunus dulcis e Prunus amygdalus) e nocciolo (Corylus avellana) sono infatti ricche di proteine, vitamine, minerali, acidi grassi e amminoacidi e questo le rende - insieme al loro gusto - sempre più richiesti dagli italiani. Ma le loro proprietà e la loro versatilità non si ferma alla tavola di casa: sono infatti molto utilizzati anche nell'industria dolciaria e cosmetica.

"L'andamento attuale dei mercati incoraggia gli agricoltori a investire su queste importanti colture, consigliate sempre di più dai dietologi come fonti di nutrienti, essenziali per la dieta quotidiana" precisa Salvatore Scicchitano, agronomo e progettista senior di Irritec.

Le caratteristiche pedoclimatiche di Puglia - dove si possono contare centinaia di ettari - e Sicilia rendono queste regioni ideali per la coltivazione del mandorlo, mentre i principali areali corilicoli si estendono in Piemonte, Lazio e Campania.
"In futuro si stima che in Italia oltre 30mila ettari di terreno saranno indirizzati a nuovi impianti di mandorleto e noccioleto poiché la richiesta di frutta a guscio è molto elevata, anche da parte dell'azienda Ferrero che è in cerca di nuovi produttoriaggiunge l'esperto. 
 

Microirrigazione? La scelta ottimale

Come per pesco (Prunus persica) e ciliegio (Prunus avium), aprile è il mese ottimale per iniziare l'irrigazione di mandorlo e nocciolo in Italia. "In entrambe le colture, una buona disponibilità idrica è fondamentale sia nella fase di impianto che in quella di produzione, soprattutto nelle aree poco piovose e poco vocate" spiega Scicchitano.

Il metodo più utilizzato per la gestione idrica di queste due coltivazioni è l'irrigazione a goccia, sia nella variante esterna (dove le ali gocciolanti poggiano sul suolo o sono sospese) che in quella interrata (subirrigazione). 
"La soluzione irrigua scelta influisce notevolmente sulla qualità di mandorle e nocciole. Attraverso la microirrigazione è infatti possibile ottenere frutti con un peso maggiore, aumentata uniformità e migliori caratteristiche organolettiche, - sottolinea l'agronomo - oltre che una riduzione dell'incidenza di gusci vuoti determinando così un netto incremento di resa per ettaro".

Considerando che spesso le due colture sono allevate in collina, Irritec consiglia l'uso delle proprie ali gocciolanti autocompensanti Multibar C o F, capaci di erogare in modo costante la portata con pressioni comprese tra 0,5 e 4 bar. In questo modo, anche in filari lunghi o con pendenze, la quantità d'acqua distribuita all'inizio e alla fine del filare rimarrà omogenea. 
 
Ala gocciolante Multibar di Irritec
Ala gocciolante Multibar di Irritec

Soprattutto in presenza di terreni sabbiosi - e quindi più drenanti - il brand suggerisce la messa a dimora di due ali gocciolanti per filare, assicurando una distribuzione uniforme della soluzione nutritiva a livello dell'apparato radicale. Le portate orarie dei gocciolatori sono pari a 1,6 e 2,1 litri, mentre la loro distanza varia a seconda delle caratteristiche idrologiche del terreno.

Come spiega Scicchitano, "L'acqua nel suolo è soggetta sia alla forza di capillarità (maggiore nei terreni ricchi di argilla), che tende a farla rimanere attaccata alle superficie delle particelle del terreno, sia alla forza di gravità, che trascina l'acqua verso gli strati più profondi per effetto della percolazione (più elevata nei terreni sabbiosi)".
Se in suoli pesanti si può utilizzare una spaziatura tra gocciolatori anche di 1 metro o poco più, in terreni più drenanti si ricorre a una distanza di 50 centimetri in modo da garantire un terreno sempre umido. In suoli di medio impasto la distanza è di 60-70 centimetri.

È inoltre possibile fare ricorso al gocciolatore esterno iDrop - disponibile anche in versione autocompensante - con portate orarie di 1-2-3-4-6-8 litri, a seconda della tipologia del suolo e del sesto d'impianto.

"Tendenzialmente - fa sapere l'esperto di Irritec - nel nord Italia si trovano suoli più limosi e pesanti, mentre al sud prevalgono terreni calcarei e argillosi, ad eccezione dei suoli molto ricchi di scheletro della Puglia. Terreni sabbiosi, invece, sono caratteristici delle zone costiere. A prescindere dalla tipologia del suolo, il costo medio di un impianto può rientrare in un range compreso tra 1.200 e 2mila euro a ettaro".
 

Subirrigazione, ok anche in impianti adulti

La microirrigazione con ala gocciolante interrata è oggi la tecnica irrigua che meglio esprime i numerosi vantaggi derivanti dall'irrigazione localizzata. "L'adozione di questo sistema permette di concentrare a livello radicale acqua e nutrienti, risparmiando risorsa idrica e ottimizzando la fertirrigazione" spiega l'agronomo.

La subirrigazione inoltre rappresenta la soluzione ideale in mandorleti e corileti ad alta meccanizzazione, in quanto l'assenza di tubature esterne non ostacola le macchine agricole in fase di raccolta, potatura e distribuzione di prodotti fitosanitari. Non essendo esposte all'azione battente dei raggi ultravioletti le ali gocciolanti presentano, poi, una maggiore durata.

Come sottolinea l'azienda, la subirrigazione è il sistema più scelto dagli agricoltori e può essere applicato sia ai nuovi impianti che a quelli adulti. In impianti maturi, durante la messa in opera delle ali gocciolanti - interrate con apposite attrezzature trainate - l'apparato radicale delle piante adulte subisce una potatura, che non reca nessun danno agli esemplari bensì favorisce il rinnovamento delle radici, incrementando la loro produttività.
 
Coltivazione nocciolo in subirrigazione
Coltivazione di nocciolo in subirrigazione

Per la subirrigazione Irritec propone l'ala gocciolante Multibar Rootguard, dotata di un gocciolatore contenente un additivo con azione repellente nei confronti degli apici radicali, e due particolari dispositivi: il collettore di scarico e gli sfiati d'aria.
Il collettore di scarico è un tubo di piccole dimensioni che collega le ali gocciolanti realizzando un circuito ad anello e garantendo una migliore performance nel corso degli anni. Con tale sistema - spiega l'azienda - si migliora sia la circolazione dell'acqua che la compensazione della pressione, oltre ad avere la possibilità di lavare ogni settore irriguo aprendo la valvola di spurgo installata ad un vertice del collettore (meglio se nel punto più a valle).
Gli sfiati d'aria - situati dopo la valvola principale del settore irriguo nel punto più a monte - immettono aria nell'ala gocciolante evitando l'entrata di fango nel foro del gocciolatore al momento della chiusura dell'impianto.

Infine, a complemento degli impianti di irrigazione a goccia, il fertirrigatore Dosabox Junior Automatico per la somministrazione controllata di fertilizzanti (fino a tre diversi) con gestione volumetrica proporzionale che monitora costantemente pH e conducibilità elettrica (EC) della soluzione.
Alternativa semplice, precisa ed economica è Ferticlick, fertirrigatore a dosaggio automatico proporzionale in grado di iniettare un concime per volta in assenza di energia elettrica. Ferticlick viene offerto in versione Bypass (che sfrutta la pressione idraulica dell'impianto per il funzionamento) e in variante Pump, dotata di una pompa autonoma a 12 volt capace di somministrare la soluzione a una pressione massima di 4 bar. In pieno campo, questa, può essere collegata alla batteria del trattore.
 

Soluzioni Irritec anche in coltivazioni superintensive

Se in passato si preferivano sesti d'impianti con distanze ampie (6 x 6 o 7 x 7 metri), ora gli impianti di nuova concezione partono da una più elevata densità di piante per ettaro (anche 2.100), che - con distanza tra le file di 3,5-4 metri e di 1-1,40 metri sulla fila - formano dei veri e propri "sieponi", filari omogenei alti 2 metri e lunghi 200-250 metri

"L'ultima innovazione della frutticoltura sono gli impianti superintensivi, caratterizzati da piante piccole e compatte (grazie all'uso di portinnesti nanizzanti) idonee per la meccanizzazione di potatura, raccolta e altre operazioni colturali - afferma Scicchitano - Attraverso tale sistema, piante di mandorle, ad esempio, sono in grado di produrre fino a 20-22 quintali di semi sgusciati all'anno. Forma di allevamento, età e varietà incidono sulla produzione".

Nella fase di realizzazione del sesto d'impianto di questi appezzamenti, un'adeguata tecnica irrigua risulta essere fondamentale al fine di favorire l'attecchimento delle giovani piante con apparato radicale di 2-3 centimetri. Per un'ottimale gestione idrica di mandorli e noccioli, Irritec propone impianti ad ali gocciolanti autocompensanti con una lunghezza massima di 250 metri e una distanza tra i gocciolatori di 50 centimetri (40 in terreni sabbiosi) in modo da bagnare uniformemente tutte le piantine lungo il filare.

La lunghezza delle ali gocciolanti non è standard, ma dipende dalla portata oraria dell'impianto, dalla pressione di esercizio, dal diametro dei tubi, dalla spaziatura dei gocciolatori e dalla pendenza del terreno.