Ogni frutticoltore sa che per avere produzioni abbondanti e di qualità deve evitare che le piante entrino in stress idrico. Alcune colture risentono di più delle scarsità di acqua, altre meno, ma solitamente l'agricoltore, per non sbagliare, irriga in maniera abbondante anche quando non strettamente necessario. Questo porta non solo ad uno spreco di acqua, bene sempre più prezioso ormai anche in Italia, ma anche ad un dilavamento dei nutrienti dal terreno e in alcune colture, come la vite, ad una potenziale diminuzione della qualità dei frutti.

Meglio dunque irrigare solo nel momento del bisogno. Per capire se una pianta ha la giusta quantità di acqua a disposizione esistono differenti metodi. Tra i più usati c'è la misurazione dell'umidità del terreno attraverso l'uso di sensori. Non è detto però che l'acqua nel suolo sia facilmente disponibile per le radici, visto che questo dipende molto dalla tipologia di terreno, di acqua e dalla pianta stessa.

Un dato più preciso è il Potenziale idrico fogliare (Pif), che dà una misura dello stato di idratazione dei tessuti. Un dato che però non è facile da misurare visto che per ottenerlo è necessario recidere una foglia e inserirla in una camera a pressione. Un processo laborioso, anche se accurato. Sul concetto di Potenziale idrico fogliare ha lavorato Saturas, una startup israeliana che durante il World Agri-Tech Innovation Summit (di cui AgroNotizie è partner) ha presentato un sensore miniaturizzato per determinare il Pif in modo rapido e preciso.

Si tratta di un sensore, grande come una moneta da un euro, che viene inserito nella corteccia dell'albero da frutto. L'apparecchio misura il livello di idratazione della pianta in maniera precisa e invia il dato al software di gestione dell'irrigazione. "Utilizzando un numero limitato di sensori ad ettaro siamo in grado di determinare in maniera accurata il livello di idratazione della coltura", spiegano ad AgroNotizie i fondatori dell'azienda (Anat Halgoa Solomon, Moshe Meron ed Erez Sokolsky).
"I dati vengono incrociati con quelli meteo e in questo modo si può decidere se intervenire o meno, mettendo in campo una vera e propria irrigazione su misura che riduce gli sprechi e aumenta la produttività del frutteto".
 
Installazione del sensore
L'installazione del sensore
(Fonte foto: Saturas)

Le piante, assicurano dall'azienda, non risentono di questo mini intervento. "Abbiamo eseguito test su alberi di limone, clementina, mandorla, pesca e melo in Israele ottenendo ottimi risultati. I dati raccolti dai sensori sono in linea con quelli registrati attraverso i metodi manuali. Ora stiamo finalizzando il sensore destinato alla vite che dai primi test effettuati in campo ha mostrato ottimi risultati".

Non stupisce che questo sistema di irrigazione preciso ed efficiente sia nato in Israele, una nazione che ha sempre dovuto fare i conti con la scarsità di acqua. Ma Saturas ha avviato frutteti sperimentali anche in Spagna (limone, mandorlo e vite), dove l'approvvigionamento idrico sta diventando un problema sempre più rilevante. E ora guarda anche all'Italia, dove dovrebbe sbarcare nel 2019.

"L'irrigazione di precisione aumenta le produzioni dei frutteti sotto l'aspetto quantitativo e qualitativo", spiegano i fondatori. "Tipicamente ci aspettiamo una riduzione dell'uso di acqua del 40% e un aumento delle produzioni del 30%. Abbiamo registrato anche un aumento della qualità dei frutti: quella della vite è ad esempio una coltura in cui eccessi di acqua possono comportare una diminuzione della qualità del grappolo".

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