Le macchine John Deere per la raccolta e la fienagione 2018 - ovvero le nuove mietitrebbie assiali Serie S700 e le inedite rotopresse a camera variabile - sono state poste sotto i riflettori lo scorso 19 luglio presso la sede a Jolanda di Savoia (Fe) di Bonifiche Ferraresi, società agricola con cui la casa del Cervo ha costruito una solida partnership per promuovere lo sviluppo dell'agricoltura sostenibile.

Grazie agli upgrade delle Serie W e T e della Serie S600 nel 2016 ed al lancio dell'ultima Serie S, l'azienda americana famosa per aver prodotto la prima mietitrebbiatrice nel 1927 vanta attualmente una gamma articolata in sette linee e 19 modelli di mietitrebbie, divise in convenzionali e assiali e configurate per qualsiasi coltura.

Nuova mietitrebbia John Deere S770 in campo

"La produzione della Serie S700, che si basa sulle prestazioni collaudate sul campo della Serie S600 introdotta nel 2012, avviene nel centro europeo di sviluppo macchine per la raccolta di Zweibrucken (Germania) - ha affermato Marzio Devalle, amministratore delegato di John Deere Italia - che quest'anno ha già realizzato 3mila mietitrebbiatrici".
 

Macchine da raccolta, ecco la strategia John Deere

La Serie S700 costituisce un ulteriore passo verso la realizzazione del primo dei tre obiettivi fissati da JD nell'ambito della produzione di mietitrebbie: ampliamento della gamma prodotto, specializzazione della rete distributiva e soddisfazione della clientela.
"Per garantire un'offerta prodotto completa, lo scorso anno John Deere ha migliorato le mietitrebbiatrici convenzionali Serie T ed ora presenta la nuova Serie S, frutto di un piano d'investimenti di ben 200 milioni di dollari nella tecnologia assiale avviato nel 2012" ha dichiarato Enrico Rampin, responsabile marketing di JD italiana.

Altri aspetti su cui la casa del Cervo investe molto sono i processi produttivi, i centri di controllo e le azioni proattive di miglioramento allo scopo di sviluppare macchine che eseguano una raccolta di qualità.
A dimostrazione di ciò Simone Nardin, branch customer support manager di John Deere Italia, ha specificato che "le mietitrebbie giallo-verdi sono sottoposte alla verifica finale di prodotto VFP, che prevede un test dinamico di 45 minuti, un controllo statico di 120 minuti ed un check completo - eseguito basandosi su una checklist standard di 127 punti - presso lo stabilimento di Zweibrücken".
 
Verifica finale di prodotto VFP, eseguita sulle macchine da raccolta John Deere
 

Serie S700: l'automazione non è un optional

Dagli strumenti di taglio fino a quelli di spargimento, tutto è gestito da una tecnologia "intelligente" sulle nuove mietitrebbie Serie S700, disponibili nei modelli S760 da 333 cavalli, S770 da 391 cavalli, S780 da 473 cavalli e S790 da 543 cavalli.
"L'ultima Serie S grazie a 24 funzioni automatiche, di cui 11 dell’equipaggiamento base e cinque esclusive John Deere - ha commentato Chris Wigger, vice presidente marketing agricoltura e aree verdi John Deere per la Regione 2 - rappresenta la vera automazione della raccolta".

Insieme alla guida con Gps, le novità tecnologiche introdotte sulle mietitrebbiatrici S700, consentendo alle macchine di svolgere automaticamente e senza interruzioni tutte le regolazioni necessarie, semplificano il lavoro dell'operatore e ne aumentano il comfort.
Secondo Carsten Heftrig, product manager mietitrebbie John Deere, "I modelli S700 - nati dall’idea di automatizzare le operazioni di raccolta per tutti i tipi di granella - non solo presentano un numero maggiore di funzioni automatizzate di regolazione e calibrazione, ma anche una durata utile ed una produttività delle attrezzature anteriori migliori rispetto al passato".
 
Nuova mietitrebbia John Deere S770
 

Novità sulla cabina della Serie S

La cabina delle nuove mietitrebbie S700 ha in serbo per gli operatori tante sorprese, riguardanti il CommandARM, il CommandPRO ed il GSD 4600.
Il nuovo software CommandARM presenta un inedito layout più intuitivo, la retroilluminazione del monitor - ideale per l'esecuzione di operazioni notturne - e tasti programmabili.

Semplificato su richiesta della clientela seguendo la stessa logica adottata per i trattori 6230R e 6250R, il nuovo joystick CommandPRO dispone della retroilluminazione dei comandi e di sette pulsanti programmabili per personalizzare e utilizzare al meglio le funzioni più utili (richiamo delle impostazioni della testata, comandi dell'aspo, arresto rapido e controllo della coclea di scarico).

Completa il pacchetto il nuovo display touchscreen da 10 pollici GSD 4600, che offre al guidatore una visibilità migliore ed una navigazione semplificata.
"Simile ad un tablet o ad uno smartphone, GSD 4600 possiede una funzione wipe per scorrere da una schermata all’altra - ha spiegato Kevin Etienne, product specialist JD - ed un layout personalizzato in base alle esigenze dell'operatore ed alle condizioni di utilizzo più comuni".
 
Nuovi joystick CommandPRO e display GSD 4600, disponibili sulle mietitrebbie JD Serie S700
 

Active yield e ICA2 per una raccolta perfetta

Le soluzioni più interessanti montate sui modelli S700 sono però i nuovi sistemi Active Yield ed ICA2. Active Yield attraverso la calibrazione automatica del sistema esegue la misurazione attiva della resa su cinque colture (mais, soia, orzo, frumento e colza).

Ultima generazione del sistema di regolazione interattiva della mietitrebbia, ICA2 è il successore dell'ICA che ha già migliorato la velocità di avanzamento, la qualità, le perdite e la pulizia della granella sulle mietitrebbie JD.
Concepito per mantenere costante il livello di produttività preselezionato e per aumentare la qualità del prodotto finale, ICA2 permette la modifica automatica delle impostazioni di rotore, crivelli, controbattitore e ventola sulla base delle misure fornite da sensori di resa, umidità, perdite e carico del motore e delle immagini raccolte da una telecamera ActiveVision e da una telecamera di recupero.
 
Confronto tra la granella prodotta senza ICA2 e con ICA2

Questa tecnologia applicata paga, come dimostra uno studio condotto dall'Università tedesca di Göttingen su 28 mietitrebbiatrici in 74 occasioni, dal quale è emerso che l’ICA può migliorare fino al 20 per cento l'utilizzo della capacità integrata della mietitrebbia.
 

Mietitrebbie nuove, componentistica collaudata

Le ultime macchine Serie S possono contare anche su componenti aggiornati più volte, come il collo alimentatore a quattro catene, il cilindro acceleratore a otto spranghe ed il controbattitore ad isolamento attivo.
Tra i componenti più innovativi - introdotti prima sui modelli S600 ed ora sui modelli S700 - si ricordano il sistema di pulizia DynaFlow Plus, il dispositivo Active Terrain Adjustment ATA ed il telaio frontale a regolazione idraulica HFAT.

Il cassoncino di pulizia in alluminio DynaFlow Plus assicura un incremento di produttività fino al 5 per cento, mentre Active Terrain Adjustment regola la velocità della ventola e la posizione dei crivelli in funzione della pendenza del terreno.
Il telaio frontale a regolazione idraulica consente invece un aumento della velocità del 20 per cento, poiché permette l'inclinazione idraulica longitudinale della testata di raccolta.

Nuove sono le testate Serie 700PF Premium Flow, con larghezze di taglio comprese tra 6,7 e 9,1 metri e coclee di alimentazione di 760 millimetri, e la testata Serie 700D con piattaforma a tappeti trasportatori. Quest'ultima è indicata per la colza alta grazie all'introduzione di coclee di diametro elevato, frizione di sicurezza rinforzata e guarnizioni migliorate.
 
Mietitrebbia John Deere S770 in campo

Infine le mietitrebbie John Deere S700 - capaci di raggiungere una velocità di trasporto pari a 40 chilometri orari con pneumatici e cingoli - sono alimentate da potenze maggiori rispetto alle S600, erogate da motori da 6 cilindri con cilindrate variabili tra i 9mila centimetri cubi ed i 13.500 centimetri cubi.
 

Rotopresse John Deere nuove nuove

In vista del 2018, l'azienda statunitense propone anche una gamma inedita di roundbalers a camera variabile, che - realizzata presso lo stabilimento francese di Arc-lès-Grey e caratterizzata da un design rinnovato - sostituirà le Serie 800 e 900.

Cinque le versioni messe a disposizione. Il modello V451G, concepito per produrre mille balle all'anno, è destinato ai piccoli allevatori, mentre i modelli V451M e V461M, con una produzione annua di circa 3mila rotoballe, soddisfano le esigenze degli allevamenti di medio-grandi dimensioni. Infine i modelli V451R e V461R sono le soluzioni giuste per contoterzisti e grandi allevatori, poiché producono fino a 6mila balle all'anno.
 
Nuova rotopressa John Deere V461R
(Fonte foto: © John Deere Italia)

"L’introduzione delle nuove rotopresse a camera variabile completa il processo di rinnovamento della gamma di presse John Deere - ha affermato Philippe Ostermann, marketing manager del sito di Arc-lès-Grey - e permette all'azienda di offrire macchine adatte ad ogni coltura e ad ogni condizione di lavoro".
 

Prestazioni al top già sul modello base V451G

Progettate per imballare paglia e fieno e particolarmente efficienti in condizioni asciutte, le rotopresse JD V451G si distinguono dai modelli precedenti per elevate facilità d'usoversatilità e produttività.

L'incremento di produttività dell'11 per cento - che si traduce in più mille chilogrammi all'ora - è reso possibile dal nuovo sistema di alimentazione con raccoglitore di diametro maggiorato e rotore a coclea in linea, dai nuovi rulli addizionali nella camera di pressatura e dalle componenti della trasmissione Cum clutch da 102 kilowatt ridisegnati.

Le V451G - oltre a formare balle di piccolo e medio volume in tempi ridotti - realizzano rotoballe con un peso maggiore del 16 per cento ed una densità massima di 100 chilogrammi per metro cubo.
In più, queste rotopresse risultano più resistenti e adatte a campi difficili grazie al rotore con denti in hardox (materiale più duro), al design a T della scatola di trasmissione dotata di solo 4 catene ed ai cuscinetti Premium.
 
Caratteristiche delle inedite rotopresse John Deere V451 e V461
 

V451 e V461 nelle versioni M e R

Ideali per utilizzi continuativi su volumi medi o nei momenti di picco, i modelli V451M e V461M imballano efficientemente tutti i tipi di raccolto (compreso l'insilato), in presenza di prodotto sia secco sia umido. Merito del nuovo sistema di alimentazione con Rotoflow, del nuovo pick-up e della trasmissione Cum Clutch, in questo caso da 113 kilowatt.

Disponibile anche un fondo abbassabile standard con esclusivo meccanismo a parallelogramma, con cui l'operatore può rimuovere in tempi brevi eventuali intasamenti direttamente dalla cabina del trattore.
Infine, ricorrendo ad un sistema di ingrassaggio centralizzato o automatico e al Dropflow, le V451M hanno imballato 45 chilogrammi in più rispetto al vecchio modello 854, mentre le V461M hanno imballato 22 chilogrammi in più rispetto al modello 864.
 
Rotopressa John Deere V461M in campo
(Fonte foto: © John Deere Italia)

Cosa offrono in più le rotopresse V451 e V461 nell'allestimento R? Alta qualità delle balle, tempi operativi da record e comfort superiore grazie a MyJobConnect, che soddisfa pienamente le esigenze dei contoterzisti, ed al dispositivo di espulsione rapida FRS, che - in combinazione con il sistema di alimentazione ad alta capacità - arriva a produrre oltre 120 balle all'ora.