Da oltre un decennio Netafim, leader mondiale nelle soluzioni irrigue innovative e intelligenti, segue l’applicazione del sistema a goccia sulle colture destinate non solo all’alimentazione e alla zootecnia, ma anche alla fornitura di biomassa a scopi energetici.

In particolare, la società fondata in Israele nel 1965 si è concentrata nello studio e nella sperimentazione delle tecniche irrigue più efficienti per il mais, una delle colture a più alto rendimento energetico.

In tale contesto, Netafim Italia ha avviato progetti di collaborazione scientifica con l’Università di Milano e l’Istituto S.Anna di Pisa e, dal 2013 è in essere una collaborazione con le maggiori aziende mondiali nel campo delle sementi, degli agrofarmaci e dei fertilizzanti presenti sul territorio nazionale finalizzata alla sperimentazione in campo.


 
In diversi areali ad alta vocazione quali Lombardia, Veneto, Friuli, Piemonte ed Emilia Romagna sono stati realizzati vari campi dimostrativi per mettere a confronto il mais irrigato a goccia, per aspersione con rotolone, per scorrimento e non irrigato allo scopo di verificare, dati alla mano, se e in quale misura l’irrigazione a goccia applicata al mais è in grado d’incrementare rese e qualità, con un notevole risparmio idrico, energetico e di fertilizzanti.


 
Per dare l’idea dei risultati conseguiti basterebbe sottolineare che nel giro di due anni le superfici coperte da irrigazione a goccia sono raddoppiate, passando da 10 mila a 20 mila ettari in aree dove tradizionalmente veniva applicata irrigazione a scorrimento o mediante rotolone.

Scendendo nel dettaglio, se nel 2013 i campi e le applicazioni dimostrative avevano fornito dati ufficiali estremamente significativi, quali incrementi di produzione dal 20 al 40 per cento a ettaro e un picco produttivo di oltre 200 quintali ettaro, nel 2014 l’irrigazione a goccia e la fertirrigazione hanno fatto la differenza.


 
Malgrado l’andamento climatico e l’abbondanza di precipitazioni, infatti, con una restituzione media di 200 millimetri l’efficienza irrigua del sistema a goccia è risultata del 22 percento superiore rispetto ai campi irrigati a rotolone, facendo segnare un incremento di 1,4 chili nella granella prodotta per ogni metro cubo di acqua utilizzata e una produzione di 15 chili di granella di mais per ogni litro di gasolio utilizzato.

Inoltre, nelle superfici irrigate a goccia la lisciviazione dell’azoto è risultata inferiore del 78 per cento rispetto ad altri sistemi irrigui e le produzioni si sono confermate superiori ai 200 quintali per ettaro.

Pertanto, a conti fatti e nonostante l’andamento dei prezzi del mais a livello mondiale, l’investimento in un impianto di irrigazione a goccia che consente incrementi qualitativi e quantitativi della produzione affiancato da un concreto miglioramento nella conduzione lavorativa per chi gestisce l’impianto, risulta vantaggioso e sostenibile.