Il Club of Bologna, organizzazione senza scopo di lucro nata nel 1989 per iniziativa di FederUnacoma, nell’ambito di Eima International 2018 ha premiato alcuni giovani ricercatori che si sono distinti per le loro tesi di dottorato nel settore della meccanica e meccanizzazione agraria.

Il “Giuseppe Pellizzi Prize”, istituito in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili, è stato pensato per promuovere la partecipazione di giovani ricercatori alle attività del Club, che si riunisce in occasione dei maggiori eventi fieristici dedicati alla meccanica agraria, Eima e Agritechnica, con lo scopo di promuovere discussioni, confronti e scambi di esperienze tra i maggiori esperti internazionali nel campo delle macchine agricole.
Sono 28 i Paesi di tutto il mondo attualmente rappresentati nel Club of Bologna, le Organizzazioni Internazionali coinvolte e 17 tra costruttori di macchine agricole e loro federazioni nazionali. Nel corso delle sedute del Club vengono elaborate considerazioni e raccomandazioni relative alle strategie da adottare per incentivare la meccanizzazione nella direzione di un’agricoltura sostenibile, consegnate poi ai Governi nazionali e alle Organizzazioni Internazionali di settore nazionali.

Lo scorso 10 novembre, proprio all’interno del 28° Meeting del Club of Bologna, tenutosi a Bologna in occasione dell’Eima International 2018, sono stati presentati i vincitori della terza edizione del premio dedicato a Giuseppe Pellizzi, docente di meccanica e meccanizzazione agricola, fondatore dell'Istituto di ingegneria agraria dell'Università di Milano, membro dell'Accademia dei Georgofili e dell'Accademia nazionale di agricoltura e fondatore del Club of Bologna scomparso nel 2012.

All'edizione 2018 hanno partecipato otto concorrenti di quattro diversi Paesi (Usa, Francia, Spagna e Italia).
I quattro premiati parteciperanno, ospiti di FederUnacoma, ai nostri incontri per i prossimi cinque anni - ha detto il presidente del Club of Bologna Palo Balsari - e al termine sarà valutata la loro affiliazione come membri effettivi”.  
 

I vincitori della terza edizione del “Giuseppe Pellizzi Prize”

Primo classificato (1200€): Daeun Choi, Penn State University (USA)
Development of intelligent vision sensing systems to support precision agriculture practices in Florida citrus production
Nel proprio dottorato, la dottoressa Choi ha studiato e sviluppato un sistema di monitoraggio della salute delle piante e dello sviluppo di fitopatologie, basato su sensori ottici.
Focus specifico della ricerca sono le coltivazioni di agrumi della Florida, che negli ultimi anni sono stati soggetti ad attacchi di diverse malattie, fra le quali Huanglongbing (HLB), con l’obiettivo di realizzare un sistema di monitoraggio in grado di individuare, distinguere e stimare le quantità di frutti acerbi e maturi, sia sulle piante che a terra. Ciò è stato possibile grazie all’implementazione di algoritmi specifici come il “CHOICE” (CHOI’s Circle Estimation), fondamentale per l’identificazione della forma dei frutti.

Dalla stima della caduta prematura dei frutti, sintomo di attacco di HLB, si possono sviluppare piani di fertilizzazione e interventi specifici, in modo da limitare e contrastare lo sviluppo della patologia, oltre ad avere una previsione molto accurata della produttività finale.

Infine tramite un’ispezione automatica nel post-raccolta è possibile distinguere lo stato di maturità dei frutti ed individuare eventuali infezioni presenti, separando i frutti sani da quelli colpiti da HLB, che ne altera il sapore e le qualità organolettiche.

L'impiego di sensori "low-cost" è un punto di forza delle strategie proposte, la cui adozione da parte di tutti gli attori della filiera degli agrumi, potrà consentire di superare i problemi derivanti dall'estrema variabilità delle condizioni di campo.
 
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Secondo classificato (800€): Andrii Yatskul, University La Salle (FRA)
Modelling and energy consumption of the operative parts of air seeders
Migliorare l'efficienza energetica e agronomica delle macchine: questa è la sfida che si trova ad affrontare la meccanica agraria.
L'applicazione dell'agricoltura di precisione è sicuramente la strada giusta da percorrere, ma risulta fondamentale intervenire anche sul corretto e razionale dimensionamento delle macchine e delle loro componenti, per raggiungere i risultati ricercati.

Nella sua tesi Yatskul si concentra sulla fase di semina delle colture, analizzando le varie tipologie di seminatrici attualmente prodotte ed utilizzate. Tra queste, le seminatrici pneumatiche risultano senz'altro la migliore soluzione in termini di efficienza agronomica, a fronte di un alto costo energetico, una manovrabilità spesso difficoltosa e un alto rischio di intasamento.

Con l'obiettivo di sviluppare un nuovo modello di seminatrice in grado di ridurre il consumo energetico, senza intaccare l'efficienza agronomica, lo studio è stato condotto con un approccio interdisciplinare, basato su una approfondita analisi fisico-ingegneristica delle varie componenti che costituiscono la macchina operatrice.

Con la partecipazione di un'azienda costruttrice come KUHN, si è giunti alla progettazione di un prototipo di seminatrice che potrà portare benefici agli agricoltori grazie al minore dispendio energetico, mantenendo alta la qualità della semina.
 
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Terzo classificato ex-aequo (500€): Marco Grella, University of Torino (ITA)
Air blast sprayers spray dritf performance evaluation. An application of direct (ISO 22866:2005a) and new alternative indirect test methods for spray drift assessment
Ridurre la dispersione degli agrofarmaci è un aspetto fondamentale sia in ottica di efficienza dell'utilizzo dei mezzi di produzione sia per quanto riguarda la sostenibilità e l'impatto ambientale delle attività agronomiche.
Nella sua attività triennale di ricerca, Grella rileva l'importanza di sviluppare un metodo alternativo, più semplice ed economico del metodo ISO, di quantificare la dispersione delle gocce generate dalla nebulizzazione dei prodotti fitosanitari.

La capacità di creare curve di riferimento per ciascuna coltura potrà migliorare la valutazione della dispersione di tali prodotti a livello locale e costituirà un utile strumento per le autorità coinvolte nella registrazione dei prodotti di difesa fitosanitaria.

L'adozione di un approccio ingegneristico alla misura della dispersione potenziale ha richiesto la progettazione e realizzazione ad hoc di un nuovo banco di prova, che ha consentito di misurare, tramite un approccio indiretto, le prestazioni generali - e non solo del singolo ugello - del sistema di distribuzione dei prodotti fitosanitari in termini di dispersione.

Tale metodologia presenta dunque interessanti prospettive nella comparazione delle prestazioni qualitative di diverse operatrici ovvero, sulla singola macchina, nella scelta dei parametri operativi ottimali per un intervento fitoterapico efficace e sostenibile.

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Terzo classificato ex-aequo (500€): Antonio Miranda, University of Cordoba (ESP)
Strategies for the optimization of the efficiency in the plant protection product applications in olive canopies
L'applicazione degli agrofarmaci nella coltivazione dell'olivo è ancora scarsamente meccanizzata, soprattutto per quanto riguarda le applicazioni fogliari, a causa della irregolarità delle chiome delle piante coltivate secondo impianti di tipo tradizionale. Ciò comporta anche una notevole difficoltà nel raggiungere, nell'applicazione dei prodotti, un livello di copertura uniforme.

In questo contesto, Miranda identifica tre principali obiettivi di intervento: ottimizzare i parametri operativi, definire metodologie per la scelta della dose in funzione della caratterizzazione della chioma, impiegare macchine operatrici adeguate per la distribuzione dei fitofarmaci.

In seguito all'analisi dei corretti livelli di pressione e volume di distribuzione e alla valutazione tridimensionale delle chiome degli olivi, sia in impianti tradizionali che intensivi, sono stati sviluppati tre prototipi di nebulizzatori, i cui test in campo hanno mostrato un'efficienza superiore agli equipaggiamenti convenzionalmente utilizzati.

L'adozione di queste macchine, di cui una già presente sul mercato, abbinata alla corretta impostazione dei parametri di funzionamento diversificati in relazione alla forma della pianta, consentirà interventi fitosanitari sugli oliveti caratterizzati da maggior efficacia, efficienza ed economicità.

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