"Nel giro di pochi anni, una decina al massimo, l'agricoltura di precisione coprirà il 90% dei vigneti. E' una rivoluzione che avanza e il consumatore arriverà, attraverso un microchip sulla bottiglia, ad avere tutte le informazioni relative non solo al vino, ma anche al vigneto, in un'ottica di massima trasparenza".

Lo dice Paolo Storchi, ricercatore del Crea Viticoltura ed enologia della sede di Arezzo. Storchi è stato uno dei relatori al workshop tecnico su "Viticoltura di precisione: previsioni di crescita del settore", andato in scena nella seconda giornata di Enovitis in campo (22-23 giugno 2017), manifestazione organizzata dall'Unione italiana vini in collaborazione con Veronafiere-Fieragricola ai Vigneti Villabella di Cavaion Veronese (Vr).

La precision farming, dunque, sta conquistando il vigneto, grazie a strumenti in grado di ridurre l'impatto ambientale, di monitorare lo stato di salute delle piante e di mappare la vigoria degli impianti.
"A livello mondiale le zone dove gli strumenti della viticoltura di precisione trovano maggiore applicazione sono la California, l'Australia, la Francia, ma anche l'Italia - precisa Storchi - dove in regioni come il Veneto, la Sicilia e la Toscana la crescita delle nuove tecniche in campo ha una crescita più rapida, evidentemente per l'estensione delle superfici e per una presenza forse superiore di giovani agricoltori, che sono particolarmente attenti alle innovazioni".

Se in Italia l'agricoltura di precisione abbraccia circa l'1% della superficie agricola utilizzata, la viticoltura di precisione è già oggi in una posizione più avanzata.
"Se parliamo di aziende medio grandi, con un'estensione del vigneto superiore ai 40 ettari - calcola Storchi - i sistemi di gestione e monitoraggio sono utilizzati da più del 10% delle imprese".

Enovitis in campo ha coniugato, ancora una volta, gli aspetti di studio e di approfondimento attraverso i workshop e i convegni alle prove di mezzi e macchine ad alto tasso di innovazione, direttamente nel vigneto, in un percorso finalizzato a rendere più sostenibile la filiera vitivinicola, già a partire dalle operazioni sul terreno e in vigna.
Anche Image Line ha partecipato alla manifestazione.

"La viticoltura di precisione - afferma Alberto Assirelli, ricercatore del Crea al Centro ingegneria e trasformazione agroalimentare di Monterotondo - impone un nuovo approccio alla materia, innanzitutto sul piano culturale. Si passa da un'analisi a ettaro a una logica incentrata sulla singola pianta, dai trattamenti al monitoraggio degli insetti".
"Una manifestazione come Enovitis in campo è strategica, perché permette di mostrare concretamente agli operatori le tecnologie e le macchine più all'avanguardia, dagli atomizzatori a recupero ai sistemi di distribuzione a rateo variabile dei fertilizzanti, fino ai droni, che rappresentano uno dei moderni sistemi di controllo delle superfici vitate e permettono un rilievo puntuale delle piante".

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