Il brand BCS ha ben presente le sfide poste dalle operazioni primaverili agli addetti del settore e, non contento di aver portato le novità prodotto al Sima 2017, propone per la primavera 2017 i propri motocoltivatori PowerSafe®, contraddistinti da versatilitàfacilità d'utilizzo e sicurezza uniche e alimentati da propulsori Honda GX.
La multifunzionalità dei PowerSafe® è assicurata dal ricorso ad attrezzi sia frontali sia posteriori, che possono essere montati grazie alle stegole reversibili e al rapporto corretto tra velocità di avanzamento e quello della presa di forza indipendente.

Le attrezzature disponibili sui motocoltivatori del gruppo sono così tante che rispondono, in modo efficiente e in ogni stagione dell’anno, a tutte le esigenze della lavorazione del terreno, della cura del verde e della rimozione della neve.
Dunque i PowerSafe® risultano ideali tanto per le attività primaverili, quali la manutenzione di orti e giardini, il taglio dell'erba e lo sfalcio di aree incolte, quanto per le operazioni invernali, che vedono le macchine trasformarsi in potenti spazzaneve.

A proposito della facilità d'utilizzo, la frizione idraulica a bagno d’olio - dotata di garanzia di 5 anni e di freno automatico integrato - e i diversi accorgimenti funzionali ed ergonomici consentono ad utenti anche poco esperti di manovrare i modelli proposti da BCS, affidabili e confortevoli, su tutti i tipi di terreno.

A dimostrazione della sicurezza offerta dall'azienda fondata nel 1943, i PowerSafe® rispettano gli standard di conformità della norma EN 709/A4, che stabilisce requisiti rigidi in termini di sicurezza delle attrezzature.

Motocoltivatori PowerSafe® in continua trasformazione
I motocoltivatori di BCS possono avvalersi di alleati quali l’aratro, la fresa, il GroundBlaster e l’assolcatore, indispensabili per le operazioni da svolgere in primavera.

L'aratro è disponibile nelle versioni monovomere o voltaorecchio a 180 gradi, ottime per la frammentazione ed il rovesciamento della terra. 
L'aratro monovomere possiede un unico vomere per il taglio del terreno e un versoio a sagomatura elicoidale per lo spostamento laterale della fetta di terra, mentre il modello voltaorecchio dispone di due versoi, che, montati uno sopra l’altro e contrapposti di 180 gradi sullo stesso timone, lavorano il terreno alternativamente.
 
Aratro montato sul motocoltivatore BCS PowerSafe®

La proposta del brand per la preparazione del letto di semina è la fresa con trasmissione ad ingranaggi in bagno d’olio, messa a disposizione in differenti dimensioni. Si passa dai modelli più piccoli, da 46 centimetri di larghezza, a quelli più grandi, da 85 centimetri.
Gli operatori che scelgono quest'attrezzatura potranno regolare la larghezza di fresatura mediante la variazione del numero di coltelli e della larghezza del cofano e potranno usufruire del ruotino opzionale a sostegno della fresa. Quest'ultimo, permettendo il sollevamento dell'attrezzo dal terreno, agevola il trasporto del motocoltivatore.

L'aratro rotativo GroundBlaster è consigliato per un'aratura e una fresatura rapide, poichè esegue le due lavorazioni contemporaneamente, e per il dissodamento di quelle piccole superfici su cui non conviene utilizzare l’aratro tradizionale.
GroundBlaster non lascia solco ed evita che il terreno finisca sulle vicine coltivazioni grazie alla lamiera laterale.
 
Aratro GroundBlaster montato sul motocoltivatore BCS PowerSafe®

Invece per la creazione di solchi nel terreno lavorato precedentemente, la casa costruttrice propone l'assolcatore nelle versioni registrabile e retrofresa.
La prima versione è costituita da un corpo frontale a forma di V per la rottura del terreno e da due versoi - incernierati al corpo - per lo scivolamento laterale del terreno, che origina il solco. La seconda, ad ali registrabili, opera insieme alla fresa creando così il solco di semina.

Infine, coloro che vogliono utilizzare i PowerSafe® per il taglio del prato non troveranno niente di meglio del trinciaerba a coltelli mobili RollerBlade, che, visto ad Eima 2016 e al Sima 2017, presenta larghezze di lavoro variabili tra 75 e 90 centimetri.

Storia di un prodotto BCS di successo
Il gruppo milanese è da anni ai vertici mondiali del comparto sia in termini di tecnologia sia in termini di numeri. Basti pensare che circa metà delle 17 mila macchine monoasse, prodotte annualmente nello stabilimento di Abbiategrasso, sono motocoltivatori.

"Il contenuto tecnologico superiore distingue dai prodotti della concorrenza i motocoltivatori BCS, che sono stati equipaggiati con comandi e meccanismi idraulici per primi - ha dichiarato Fabrizio Omodeo Vanone, direttore tecnico della divisione monoasse dell'azienda - Questa scelta innovativa ha aumentato l’affidabilità e le prestazioni dei macchinari".

L'introduzione di comandi e maccanismi idraulici inizia nel 2002, quando viene montato per la prima volta sui motocoltivatori EasyDrive®, un inversore idromeccanico brevettato che permette di cambiare il senso di marcia delle macchine tramite il semplice azionamento del comando posto sul manubrio, senza intervenire sulla frizione della trasmissione.

EasyDrive®, evitando l'inserimento e il disinserimento della frizione ad ogni manovra, trasmette sempre la coppia e limita l'usura della trasmissione. I risultati sono la riduzione degli interventi di manutenzione e l'aumento della longevità dei macchinari.
 
Motocoltivatore BCS PowerSafe® in campo

La seconda tappa fondamentale nella produzione dei motocoltivatori BCS è lo sviluppo, nel 2009, di un ulteriore brevetto rivoluzionario: la frizione multidisco in bagno d'olio PowerSafe®.
Stando alle parole di Vanone, "PowerSafe® ha risposto efficientemente alle stringenti norme di sicurezza introdotte dall'Unione Europea, poichè il freno automatico incorporato arresta subito macchine e attrezzature all'abbandono del manubrio".

Il direttore tecnico ha aggiunto che la frizione multidisco in bagno d'olio, garantendo le prestazioni e l’affidabilità di una frizione idraulica senza manutenzione - anche quando impiegata con attrezzature a movimento alternativo o con elevata inerzia - offre vantaggi così evidenti da essere richiesta sui motocoltivatori pure al di fuori dell'Europa.

Motori d'eccellenza per motocoltivatori d'eccellenza
Altro componente che aumenta la richiesta dei monoasse del brand è l'unità motrice, frutto della partnership avviata dal 1997 tra BCS e Honda, marchio giapponese portatore di tecnologia avanzata.
"I monoasse del gruppo montano gli Honda GX, ovvero motori per uso professionale con tecnologia OHV, - ha spiegato Fabrizio Omodeo Vanone - che offre elevati livelli di efficienza, affidabilità, performance e qualità".

La gamma GX comprende diversi modelli, dai GX200 ai GX390, con potenze nominali da 5 a 12 cavalli e con garanzia di tre anni.
Gli operatori che optano per questi propulsori sui motocoltivatori potranno stare tranquilli grazie alle reti service capillari di BCS e Honda, che assicurano un’assistenza post vendita pronta e di alto livello e una conseguente lunga durata dei prodotti.
 
Motore Honda GX270

"I motori GX consentono alla società di Abbiategrasso di commercializzare prodotti capaci di soddisfare le esigenze degli utenti finali, anche quando questi utilizzano le macchine ad alte pendenze - ha commentato Moreno Gallo Cassarino, assistant sales manager di Honda Engines
- A dimostrazione di ciò, ricordo il processo di sviluppo - durato 4 anni - dei motori serie QH B2, denominati Alps da BCS e specifici per applicazioni agricole su inclinazioni importanti".

Tornando alla gamma Honda GX, i punti di forza di questa linea sono l'alta qualità del prodotto, ottenuta mediante la scelta di strette tolleranze di lavorazione, ottimi materiali e precise procedure di assemblaggio, e le valvole in testa, soluzione tecnologica chiamata anche OHV.

"L'affidabile tecnologia OHV rende i motori durevoli e sempre adeguati alle nuove norme, aggiornate nel corso degli anni, come la nuova normativa Euro V, in vigore a partire dal primo gennaio 2019 - ha aggiunto il manager di Honda. Inoltre i modelli GX sono da sempre caratterizzati da consumi di carburante particolarmente bassi, riducendo l'inquinamento ambientale e i costi di esercizio".
 
Motori Honda e motocoltivatori BCS, sottoposti a test in campo

L'unione fa la... potenza
Gallo Cassarino ha poi specificato che la partnership tra i due gruppi coinvolge ogni nuova macchina BCS motorizzata Honda e la collaborazione tecnica inizia dalla fase di progettazione, per produrre un'accoppiata macchina/motore non solo corretta, ma anche altamente performante e priva di inconvenienti tecnici.
Perseguendo questo fine comune, Honda ha sviluppato diversi propulsori ad hoc per il settore agricolo, muniti di filtro aria a bagno d'olio, e motori specifici per gli Stati Uniti e per il Canada.

La cooperazione tra i due brand non si limita ai motocoltivatori, ma riguarda anche generatori e motosaldatrici Mosa.

La partnership con il marchio di BCS è stata avviata nel 1991, quando l'azienda ha proposto anche ai costruttori OEM i propri motori industriali, in precedenza ad uso esclusivo dei prodotti Honda Power - ha concluso l'assistant sales manager - Attualmente Honda sta sviluppando l'ultima generazione della serie iGX, destinata a gruppi elettrogeni e motosaldatrici e dotata di controllo elettronico del motore tramite centralina elettronica dedicata ECU".
 
Motore Honda iGX 390, disponibile su generatori e motosaldatrici Mosa

L'ECU consente di realizzare sistemi di emergenza ad intervento automatico o applicazioni comandate a distanza, poiché questa centralina dialoga con la centralina elettronica del motore.