Forigo Roter Italia sarà una delle quattro aziende di agromeccanica partner dello Speciale Cespo "Italians take the field" di Dlg Italia alla prima edizione di Hortitechnica, nell'ambito di Intervitis Interfructa, alla Fiera di Stoccarda, dal 27 al 30 novembre.
La storia di Roter Italia parte nel 1972 quando i fratelli Forigo fabbricarono il primo erpice rotante nel piccolo stabilimento di Salizzole, successivamente trasferito in un’area molto più estesa ad Ostiglia, dove si trova l’attuale sede.
Proprio dall’erpice rotante deriva il nome Roter Italia: Roter per il ruotare degli utensili frantumatori del terreno. Tutta la produzione Roter Italia è contrassegnata e distribuita con il marchio Forigo e si divide in due linee di prodotto per la lavorazione del terreno. Per quanto riguarda la linea storica si tratta di erpici rotanti, zappatrici, trinciatutto e trinciasamenti. La linea speciale riguarda il settore orticolo, il giardinaggio, colture speciali.

Forigo, oggi, oltre a essere un’azienda giovane e dinamica, controlla altre due società, la Silca, specializzata nella lavorazione della lamiera e Mixeat, una storica azienda specializzata nella produzione di carri miscelatori per l’alimentazione animale, l’industriale e il compostaggio.

Quale lavorazione e quali macchine presenterete nello Speciale a Hortitechnica?
"Per motivi di tempo e spazio, potremmo presentare non oltre il 10% della nostra gamma di macchinari.
In occasione di questa prima edizione abbiamo quindi deciso di partire da tre tecnologie classiche e fondanti per la lavorazione del terreno: due macchine per la creazione di baulature (interratrice G35/aiuolatrice D35) ed una macchina per il li
vellamento e drenaggio del suolo (erpice rotante F132).

Partendo dall'interratrice G35-150, la larghezza di lavoro è di circa 150 centimetri, la profondità di lavoro arriva a 25 centimetri, mentre la potenza del trattore è richiesta fino a 100 Hp. La macchina è dotata di dischi frontali per la pulizia delle carreggiate del trattore, rotore con zappe ad hoc in rotazione contraria alla direzione di avanzamento del macchinario, un sistema a rastrello per la selezione e divisione del terreno, una lama livellatrice regolabile in altezza per garantire un'omogenea disposizione del terreno selezionato e infine una coppia di ruote e rulli posteriori per il sostegno della macchina e per la regolazione della profondità di lavoro e la finitura della superficie.

L'aiuolatrice D35-150 ha una larghezza di lavoro di 150 centimetri, una profondità sino a 30 centimetri e una richiesta di potenza del trattore sino a 100 Hp. La macchina è dotata di una presa di forza passente per montaggio frontale della macchina o applicazione di attrezzi per semina e irrigazione, dischi frontali per la pulizia delle carreggiate del trattore e un rotore frontale con fitto montaggio di zappe speciali in grado di lavorare il terreno in profondità. C'è poi un contro-rotore sminuzzatore posteriore in rotazione contraria alla direzione di avanzamento del macchinario-trattore e una coppia di ruote/rulli posteriori per il sostegno della macchina, la regolazione della profondità e la finitura della superficie.

Infine presentiamo l'erpice rotante fisso F132-300: larghezza di lavoro a 300 centimetri, 32 di profondità di lavoro e una potenza trattore richiesta sino a 170-180 Hp. E' dotato di braccia di aggancio inferiori oscillanti a trazione equilibrata, presa di forza posteriore standard, denti 'Zeus' System bi-direzionali, regolazione del rullo a settori laterali ne consentono una mobilità verso il basso, una lama livellatrice regolabile con manovelle e sistema anti-stress, paratoie mobili e regolabili in lamiera d'acciaio. Infine il montaggio della seminatrici integrate è estremamente facilitato grazie all'attacco tre punti a ingombro ridotto".


Quali sono i motivi per i quali presentate proprio questi tipi di macchine? Perché sono interessanti per l’agricoltore e quali sono le novità rispetto a sistemi precedenti?
"I benefici legati all'utilizzo dell'interratrice G35-150 sono l'ottimale sminuzzamento del terreno in terreni duri e argillosi, il mantenimento e conservazione della struttura del terreno, oltre a evitare la formazione di suole di compattazione in profondità.
E' adattabile sia per lavorazioni in piano che per creazioni di varie tipologie di baulature per colture orticole e speciali, oltre che per lavorazioni in terreni umidi grazie a un nuovo rastrello vibrante a molle indipendenti. Infine questa interratrice è equipaggiabile con porta attrezzi e diversi accessori per la creazione di baulature multiple, fertilizzazione, irrigazione, stesura di film plastico, fumigazione chimica del terreno e porta attrezzi.

Analizzando invece le caratteristiche dell'aiuolatrice D35-150, si evince come il sistema a due rotori controrotanti garantisca una lavorazione profonda ed efficace del terreno, oltre a un ottimale livellamento del piano di semina e trapianto. La macchina è molto performance in terreni con alti livelli di umidità ed è consigliata in terreni leggeri. E' ideale per la coltivazione di tuberi e colture con apparato radicale profondo. Infine è equipaggiabile con porta attrezzi e diversi accessori anch'essi per la creazione di baulature multiple, fertilizzazione, irrigazione, stesura di film plastico e fumigazione chimica del terreno.

L'erpice rotante fisso F132-300 è invece in grado di disgregare le zolle grandi e di miscelare omogeneamente il terreno. Livella ottimamente il terreno, facilita il drenaggio e l'arieggiamento del terreno. Inoltre evita la formazione di suole di compattamento in profondità e può essere utilizzato per creare baulature orticole mediante rulli specifici e baulatori su misura. E' inoltre equipaggiabile con porta attrezzi, spostamento e regolazione automatica dei rulli, spandiconcime per la fertilizzazione, manichette d'irrigazione, film plastico e protezioni serra".

 
Perché partecipate a Hortitechnica e quali sono le vostre aspettative relative a questa prima edizione? 
"Dlg Italia ci ha proposto una sfida e investimento in linea con la nostra mentalità ed il modo di operare e lavorare del settore agricolo-orticolo. In una parola: forte concretezza.
Le prove in campo sono il modo migliore per esperire e comprovare i macchinari e le nuove tecnologie, concepite progettate e testate per vivere il campo quanto meglio e quanto più a lungo possibile.
Ancora meglio se le tecnologie sono inserite in un contesto di filiera di meccanizzazione, di dimostrazione delle varie fasi del ciclo lavorativo in orticoltura (dalla lavorazione del terreno alla raccolta). Propugniamo fortemente da anni tale concetto che ci ha spinto ad essere tra i fondatori del biennale e oramai storico evento "Orticoltura in campo" di Guidizzolo (Mantova). Pensiamo che tali attività possano trasformare una fiera tradizione in un evento davvero attrattivo e di primaria importanza per gli operatori specializzati del settore, ovvero un "Termin" imperdibile
".

Nell’ambito di Hortitechnica, qual è il motivo della vostra partecipazione/partnership allo Speciale Cespo organizzato da Dlg Italia e cosa vi aspettate da questo? 
"In anni di esperienza in un mercato importante e sviluppato come la Germania (e più in generale nell’area di lingua tedesca) riscontriamo ancora una diffusa carenza di informazioni e conoscenze tecniche specifiche sulla preparazione del terreno e dei letti di semina/trapianto per il settore orticolo.
Una corretta ed adeguata lavorazione del terreno si pone alla base per un innalzamento delle performance produttiva e degli standard di qualità: a tal servizio focalizziamo il nostro impegno per la costruzione di soluzioni tecniche quanto più flessibili ed efficienti. La formazione tecnica e la dimostrazione sul campo rappresentano per noi attività target, che Dlg Italia ha saputo interpretare e confezionare in questa nuova manifestazione in campo.
Ci aspettiamo di incontrare varie tipologie di operatori specializzati nel settore orticolo (cooperative e produttori di ortaggi) provenienti non solo dall’area dalle regioni Baden-Württemberg e Baviera ma dall’intera Germania. Auspichiamo inoltre che questo evento possa diventare uno dei luoghi di riferimento e polo d’attrazione tecnologico per il settore orticoltura in Germania e tra i riferimenti per vari Stati limitrofi sempre alla ricerca di crescita tecnica/know-how, alti standard produttivi, sostenibilità ambientale (per citarne alcuni: Francia, Spagna, Svizzera, Austria, Italia, Belgio, Olanda, Danimarca ecc)".

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