Un palazzo edificato su quattro solidi pilastri che nei prossimi quattro anni verrà gradualmente abitato da una full line prodotto carica di upgrade tecnologici e know how d'avanguardia. 

"Tutto senza fretta e senza bruciare le tappe" tiene a sottolineare il management Lovol Arbos, holding di Foton Lovol Heavy Industry ltd, nel corso della conferenza stampa interna ad Agritechnica 2015.
 

Da sinistra, Gianni del Gobbo (R&D manager), Andrea Bedosti, Massimo Zubelli e Umberto Roccatello (value analysis engineer)

Quattro pilastri portanti
Poggiato su un impianto di fondamenta italiano e fortemente ancorato a Bologna, il primo pilastro dello "sviluppo prodotto" illustrato da Andrea Bedosti, general manager Lovol Arbos Group, vive della ricerca ingegneristica d'avanguardia interna alla sede Lovol Arbos recentemente inaugurata a Calderara di Reno, dove avviene lo sviluppo prodotto di trattori, mietitrebbie e attrezzature. 
 
 
  
Non cade lontano, per ora, il secondo pilastro fatto di acquisizioni e fusioni e ad oggi composto da due tasselli: i marchi Lovol e Arbos da cui oltre al nome un inestimabile valore in termini di know how tecnologico, e Goldoni, eccellenza italiana nella produzione di trattori specializzati, in fase di acquisizione.

Posizionato vicino vicino, si colloca anche il terzo pilastro rappresentato dal brand MaterMacc, la cui acquisizione è avvenuta lo scorso gennaio e nel quale risiede la "conoscenza" per la produzione di seminatrici di precisione.  

L'ultima colonna portante della strategia del Gruppo si concretizza nel marketing e nella vendita, di cui avremo presto modo di apprezzare l'efficienza, vista la incredibile tabella di marcia messa sul piatto dal management Lovol Arbos: la casa costruttrice punta a essere un global player perfettamente inserito nel mercato globale entro il 2020-2025.
 

 
Quattro anni per edificare una fortezza
Per il momento del palazzo sono i pilastri ad essere visibili e soprattutto tangibili, vista la concretezza dimostrata dal Gruppo da quando, solo un anno fa, le pagine dei giornali hanno iniziato a parlarne come uno tra i principali player in Cina ma pressoché sconosciuto sui mercati europei. Nel giro di quattro anni lo vedremo diventare una fortezza popolata da numerosi nuovi prodotti legati, assicurano in conferenza, da un fil rouge di cultura del cambiamento e di innovazione.
 

 
Entro il 2018 la casa costruttrice ha intenzione generare un portafoglio prodotti suddiviso nei brand Arbos e MaterMacc.

Brandizzate Arbos una gamma trattori con potenza inferiore a 90 cavalli articolata nelle serie P3000 e P4000 sul mercato, secondo programma, dal 2017 e una, collocata oltre i 90 cavalli, composta dalle serie P5000 da 100 a 130 cavalli vista ad Agritechnica cui a breve dedicheremo un approfondimento, P6000 da 140 a 200 cavalli in fase di concept nel modello P6180 così come il modello P7260 della serie P7000 da 200 a 260 cavalli, di cui sentiremo parlare nel 2016-17.
 

 
Parte della "famiglia Arbos" anche tre serie di mietitrebbie, la C4000, C5000 e C6000 sul mercato entro il 2018-2019, a 4, 5 e 6 scuotipaglia con produttività fino a 10, 12 e 15 chili al secondo.

Grande rilievo nello sviluppo della gamma di macchine da raccolta ha l'acquisizione del brand ma soprattutto del know how Arbos. 
Un concept della C5000 nel modello C5200, evoluzione della Arbos 800, a 5 scuotipaglia con testata fino a 6 metri, è già esistente e in fase di testing.
 
A sinistra le performance - attuali - della storica Arbos 800S e a sinistra la nuova C5200

Sotto la bandiera e i colori MaterMacc rimarranno le seminatrici di precisione ma anche le attrezzature per la lavorazione del terreno: un concept di aratro lo abbiamo visto ad Agritechnica.
 

 
"Sono negli ultimi sei mesi - ha affermato Andrea Zubelli, sales and marketing director Lovol Arbos Group - abbiamo depositato sei nuovi brevetti. L'obiettivo è arrivare a una gamma prodotto completa per la semina cui aggiungeremo macchine per la lavorazione del terreno e sprayers".
Riprova è la nuova seminatrice pneumatica a righe MaterMacc MSD 2.0 vista in anteprima ad Hannover.

Mercati target e sviluppi
Fortemente legata alla strategia di lungo termine che vede Lovol Arbos Group impegnata nell'apertura e diffusione di aree strategiche di business interne ed esterne al territorio cinese, la strategia distributiva si sviluppa attraverso un graduale ingresso nei mercati "opportunità" russo, turco e iraniano per poi approdare ai mercati "maturi" di Europa, Nord America e Australia.

La strategia interna al mercato cinese, supportata da ingenti investimenti in atto, punta a mantenere una posizione di primo piano in un mercato che sta virando verso potenze sempre maggiori e livelli tecnologici d'avanguardia.

Il 2015 resta caratterizzato da un collegamento Europa-Cina per lo sviluppo-produzione delle macchine, ma dal 2017 partirà una decentralizzazione della produzione. Verrà creato un quartier generale europeo a fianco di quello cinese in modo da portare, in qualche anno, la produzione anche in Europa.
Ultimo step, con deadline previsionale nel 2020-2025, è una piattaforma studiata per un livello di produzione e vendita globale

Rientrano nel piano strategico nuove acquisizioni e la creazione di una rete vendita inizialmente nei mercati russo e dell'Est Europa, primi a ricevere i prodotti Arbos.
"Non cerchiamo importatori - ha spiegato Zubelli - Ci interessa trovare dei partners".

Infine, per quanto riguarda l'assistenza post vendita, sembra essere in progetto un centro ricambi in Italia, mentre è già partita la formazione di tecnici.
"Non abbiamo alcuna fretta - ha chiosato Bedosti - Il nostro obiettivo è disporre di prodotti affidabili supportati da un servizio assistenza efficiente che abbiamo già iniziato a pianificare per essere pronti il prossimo anno quando arriveremo sul mercato".

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